Intestino sano in corpo sano:
l’importanza della prevenzione

Perché la salute del nostro corpo passa innanzitutto dalla salute dell’intestino.

Il microbiota intestinale è l’insieme dei batteri, virus, funghi e altri microorganismi che vivono nell’intestino umano e svolgono un ruolo importante per la salute, la digestione e il sistema immunitario.

Si tratta di una vera e propria entità dinamica, composta da centinaia di specie diverse di batteri [1], che varia da individuo a individuo. Si forma alla nascita e si modifica nel tempo in funzione di un’infinita quantità di variabili.

Ciascuno di noi sviluppa una propria impronta digitale batterica, ossia un personale profilo di specie e ceppi, diverso da quello degli altri individui, detto fingerprint batterico.   

Il ruolo del microbiota intestinale nella prevenzione

La ricerca, negli ultimi 20 anni ha dimostrato che i batteri presenti nell’intestino, oltre a regolare una serie di fondamentali attività strettamente legate all’apparato gastrointestinale, sono in grado di influenzare:

  • Il sistema immunitario
    Circa il 70% dell’intero sistema immunitario umano e l’80% delle plasmacellule responsabili della produzione di anticorpi si trovano nell’intestino [2].
  • Il peso corporeo
    Studi medici hanno trovato una stretta correlazione fra composizione del microbiota e obesità [3], evidenziando nei soggetti in sovrappeso una composizione dei batteri intestinali decisamente ridotta. Una scoperta importante soprattutto se si tiene in considerazione che l’obesità costituisce un rilevante fattore di rischio cardiovascolare, che può indurre ipertensione arteriosa, diabete e insulino-resistenza.
  • La stanchezza e l’affaticamento
    Il microbiota delle persone che soffrono più frequentemente di stanchezza e affaticamento risulta ridotto. Ristabilire un corretto equilibrio potrebbe aiutare a recuperare energie.
  • L’umore e la salute mentale
    Il microbiota intestinale è collegato al sistema nervoso centrale attraverso l’asse intestino-cervello. Una composizione equilibrata del microbiota è stata associata a un miglioramento della salute mentale e del benessere emotivo.

Probiotici, fermenti lattici e prevenzione

 

Buoni alleati della salute del nostro intestino possono essere i probiotici.
Il termine probiotico deriva dall’unione delle parole “pro” e “bio” e letteralmente significa “a favore della vita”.

I probiotici sono ceppi di batteri “buoni” che, una volta assunti, possono colonizzare l’intestino e contribuire a mantenere un corretto equilibrio microbico. Inoltre, possono migliorare la diversità e l’abbondanza dei batteri benefici nell’intestino, contribuendo a prevenire la disbiosi intestinale e i disturbi che ne conseguono.

Tavolo di legno sbiancato con integratori contrapposti: da un lato i prebiotici della frutta, dall'altro i probiotici sintetizzati chimicamente

Il ruolo dei probiotici nella prevenzione dei disturbi intestinali

L’assunzione regolare di probiotici può contribuire a:

  • supportare l’epitelio intestinale, la cui funzione è quella di barriera protettiva contro gli antigeni esterni e i microrganismi che colonizzano l’intestino. Alcuni Lactobacilli, infatti, stimolano l’aumento della secrezione del muco, mentre Streptococcus Thermophilus e Lactobacillus Acidophilus contribuiscono al rafforzamento della funzione di barriera intestinale. Inoltre, i probiotici hanno dimostrato di avere attività antagonista nei confronti dei microrganismi patogeni intestinali, inibendo la loro adesione alla mucosa, producendo molecole con attività antibatterica e riducendo la produzione di esotossine [4].
  • prevenire o ridurre una serie di disturbi e condizioni fra cui:
    • Infezioni gastrointestinali, inclusa Salmonella, Escherichia Coli e Clostridium difficile [5-6].
    • diarrea associata agli antibiotici
    • intolleranza al lattosio
    • malattie infiammatorie intestinali come enterite, colite e morbo di Crohn.
    • allergie alimentari

Probiotici e benessere psicologico

 

Se è vero che situazioni di particolare stress o ansia possono compromettere l’equilibrio della flora intestinale, è molto probabile che, come emerso da recenti ricerche, il microbiota intestinale possa influenzare il nostro cervello attraverso l’asse intestino-cervello [10].

I probiotici, aiutando a mantenere in equilibrio il microbiota intestinale, possono:

  • intervenire sulla produzione di serotonina, un neurotrasmettitore che svolge un ruolo chiave nella regolazione dell’umore e delle emozioni.
  • aiutare a ridurre l’infiammazione sistemica (ovvero un quadro infiammatorio che coinvolge l’intero organismo) strettamente legata a disturbi dell’umore, come depressione e ansia.
  • contribuire a ridurre stress e migliorare la qualità del sonno [11]. Alcuni probiotici possono portare a una riduzione dei livelli di cortisolo (l’ormone dello stress) e quindi agire positivamente sul benessere psicologico generale.

Probiotici e prevenzione delle malattie cardiovascolari

 

La ricerca sta scoprendo importanti relazioni tra probiotici e salute del sistema cardiovascolare [12], evidenziando che certi ceppi e specie possono contribuire a ridurre:

  • la pressione sanguigna, si pensa infatti che i probiotici siano coinvolti nella produzione di composti che promuovono la dilatazione dei vasi sanguigni
  • i livelli di colesterolo LDL (colesterolo cattivo) inibendone l’assorbimento nell’intestino [13]
  • l’ossidazione del colesteroloagendo come antiossidanti del colesterolo LDL e contribuendo a prevenire la formazione delle placche.

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Le informazioni contenute sul Sito hanno esclusivamente scopo informativo, possono essere modificate o rimosse in qualsiasi momento e non rappresentano un consulto medico, una diagnosi o la prescrizione di un trattamento, né sostituiscono in nessun caso il parere del medico.

 

[1] Qin, J., Li, R., Raes, J. et al. A human gut microbial gene catalogue established by metagenomic sequencing. Nature (2010) 464, 59–65 DOI: https://doi.org/10.1038/nature08821
 
[2] Vighi, G., Marcucci, F., Sensi, L., Di Cara, G., & Frati, F. Allergy and the gastrointestinal system. Clinical & Experimental Immunology (2008) 153, 3-6 DOI: http://doi.org/10.1111/j.1365-2249.2008.03713.x
 
[3] Aron-Wisnewsky J., Warmbrunn M.V, Nieuwdorp M, Clément K. Metabolism and Metabolic Disorders and the Microbiome: The Intestinal Microbiota Associated With Obesity, Lipid Metabolism, and Metabolic Health. Pathophysiology and Therapeutic Strategies Gastroenterology (2021, Jan)160(2):573-599 – DOI: https://doi.org/10.1053/j.gastro.2020.10.057
 
[4] Galdeano, C.M., Perdigón, G. Role of viability of probiotic strains in their persistence in the gut and in mucosal immune stimulation.J Appl Microbiol (2004) 97:673-681 DOI: https://doi.org/10.1111/j.1365-2672.2004.02353.x.
 
[5] Resta-Lenert, S., Barrett, KE. Live probiotics protect intestinal epithelial cells from the effects of infection with enteroinvasive Escherichia coli (EIEC) Gut (2003); 52:988-997 DOI: https://doi.org/10.1111/j.1365-2672.2004.02353.x
 
[6] Gut A. M., Vasiljevic T., Yeager T., Donkor O. N. Salmonella infection – prevention and treatment by antibiotics and probiotic yeasts: a review Microbiology (2018, Nov);164(11):1327-1344 DOI: https://doi.org/10.1099/mic.0.000709
 
[7] Liu, A.T. et al. Probiotics Improve gastrointestinal function and life quality in pregnancy. Nutrients (2021), 13, 3931- DOI: https://doi.org/10.3390/nu13113931
 
[8] Wan, j. Ma, J. Efficacy of dietary supplements targeting gut microbiota in the prevention and treatment of gestational diabetes mellitus Front. Microbiol. (2022, Lug);
Sec. Food Microbiology Volume 13 – 2022 DOI: https://doi.org/10.3389/fmicb.2022.927883
 
[9] Garcia-Larsen,V. Ierodiakonou, D., Jarrold, K., et al. Diet during pregnancy and infancy and risk of allergic or autoimmune disease: A systematic review and meta-analysis. PLoS Med. (2018) 15(2):E1002507 DOI: https://doi.org/10.1371/journal.pmed.1002507
 
[10] Cryan, J.F., O’Riordan, K.J., Cowan, C., The Microbiota-Gut-Brain Axis. Physiological Reviews (2019) 99:4, 1877-2013 DOI: https://doi.org/10.1152/physrev.00018.2018
 
[11] Nobile V., Giardina S., Puoci F. The Effect of a Probiotic Complex on the Gut-Brain Axis: A Translational Study. Neuropsychobiology (2022) 81 (2): 116–126 DOI: https://doi.org/10.1159/000518385
 
[12] W.H. Wilson, Stanley L. Hazen, et al., Intestinal Microbial Metabolism of Phosphatidylcholine and Cardiovascular Risk. N Engl J Med, April 25, 2013; 368:1575-1584 DOI:  https://doi.org/10.1056/NEJMoa1109400
 
[13] Jones, M.L., Tomaro-Duchesneau, C., Martoni, C.J., Prakash, S. Cholesterol lowering with bile salt hydrolase-active probiotic bacteria, mechanism of action, clinical evidence, and future direction for heart health applications Expert Opinion on Biological Therapy, (2013) 13:5, 631-642 DOI: https://doi.org/10.1517/14712598.2013.758706

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