Prevenzione e benessere: quando e come usare i probiotici

Per garantire la salute dell’intero organismo, non si può prescindere dall’intestino, definito, non a caso “secondo cervello”.
È fondamentale lavorare sul bambino – spiega il dottor Bottaro – perché è proprio nei primi mesi di vita che si forma la nostra impronta batterica individuale. La nostra salute è legata a questa impronta che una volta programmata è molto difficile da modificare e può condurre a malattie croniche e obesità.

Allattamento e salute intestinale

Un ruolo importante lo gioca l’allattamento. I lattanti alimentati al seno usufruiscono del trasferimento nell’intestino di batteri presenti nel latte materno ed è noto che presentino tassi più bassi di asma e obesità infantile, condizioni che oggi sappiamo essere collegate a cambiamenti del microbiota intestinale durante i primi anni di vita. Altri fattori, però, possono interferire a modificare in peggio il microbiota: l’uso di antibiotici desertifica l’intestino della mamma e del bambino, soprattutto nelle prime ore di vita. Contribuiscono all’alterazione del microbiota anche stress, inquinamento domestico, cattiva alimentazione e precoci infezioni delle vie respiratorie e intestinali.

 

Preservare l’equilibrio intestinale dei bambini a tavola

Il benessere intestinale – spiega la dottoressa Lisa Mariotti – è sinonimo di equilibrio a livello nutrizionale. La dieta è in grado di influenzare sia positivamente che negativamente lo sviluppo e la maturazione del microbiota, interferendo con la sua composizione e le sue attività. L’alimentazione quindi deve essere sana, correttamente bilanciata e il più varia possibile. Un eccesso di zuccheri semplici, proteine animali, carboidrati derivanti da farine raffinate o dolciumi provoca l’impoverimento della flora batterica intestinale e una condizione di disbiosi, con produzione di sostante tossiche e ossidanti. Invece modelli nutrizionali come la dieta mediterranea, ricca di cereali integrali, legumi, frutta e verdura, svolgono un ruolo protettivo perché, tramite la fermentazione, il microbiota produce metaboliti microbici dai riconosciuti effetti benefici e permette l’instaurarsi di uno stato di eubiosi.
 

Un importante studio ha permesso di mettere a confronto il microbiota fecale dei bambini europei con quello dei bambini di un villaggio rurale africano del Burkina Faso, i quali avevano una dieta più affine a quella mediterranea. Questi ultimi mostravano una quantità superiore di acidi grassi a corta catena, molecole che portano beneficio all’organismo e consentivano ai bambini di proteggersi da infiammazioni e malattie del colon al contrario dei bambini europei.