Cosa mangiare quando l’intestino rischia di bloccarsi?
Il rischio di blocco intestinale può essere favorito da periodi di stitichezza prolungati. Non è possibile stabilire quanti giorni senza evacuare debbano trascorrere affinché si concretizzi il rischio di andare incontro a questa condizione, ma è certo che sono da tenere presenti alcuni segnali: evacuazione con frequenza molto più ridotta del solito o addirittura assente, dolori addominali e crampi, nausea e vomito.
Aver avuto un eventuale blocco intestinale pregresso o l’aver subìto interventi chirurgici addominali sono condizioni che aumentano il rischio di blocco intestinale.
L’alimentazione è importante per favorire la regolarità intestinale, così come l’equilibrio della flora batterica intestinale.
Blocco intestinale, cosa mangiare
Alcune situazioni, come il blocco intestinale, che può essere determinato da cause meccaniche o organiche, richiedono cure mediche specifiche e tempestive in quanto possono causare gravi complicanze.
Quando l’ostruzione intestinale è parziale o temporanea, potrebbe essere sufficiente un trattamento basato sull’alimentazione.
Se in un intestino sano l’apporto di fibre insieme alla corretta quantità di liquidi sono fondamentali per favorire il transito intestinale, in caso di rischio di blocco intestinale di solito è consigliabile non affaticare l’intestino, assumere solo cibi liquidi e non introdurre fibre. Cosa mangiare quindi in caso di rischio di blocco intestinale?
- Quando si verifica una stitichezza ostinata, ed è presente il rischio di blocco intestinale è fondamentale seguire una dieta che preveda alimenti dalla consistenza morbida e privi di fibra; tutto questo per facilitare e migliorare il transito intestinale. Fondamentale è anche l’idratazione: si raccomanda quindi di bere almeno due litri di liquidi al giorno, tra acqua, infusi e tisane, brodi, succhi e/o centrifugati di frutta o verdura.
- Possono essere adatti anche gli integratori con sali minerali, mentre sono assolutamente da evitare le bevande gassate e gli alcolici.
- Per quanto riguarda gli altri alimenti, è opportuno evitare tutto ciò che possa avere un effetto astringente e che conferisca un elevato apporto di fibre; quindi evitare prodotti integrali e cereali non ammorbiditi in liquidi. Possono essere consumati farinacei come riso, pasta, semolino, gnocchi oltre a pane tostato e fette biscottate ammorbiditi in altri liquidi.
- Latte e yogurt, sia parzialmente scremati che interi, se vengono tollerati possono essere consumati.
- Per quanto riguarda le proteine, le carni dovrebbero essere tritate molto finemente e consumate insieme a una parte di liquido, per esempio mischiate a un brodo. In generale viene consigliato di evitare le carni molto fibrose, gli insaccati, le carni e i pesci affumicati, i fritti e tutte le preparazioni che prevedano molto condimento, salse e intingoli.
- Il pesce può essere consumato dopo una cottura ai ferri o al vapore, e può essere indifferentemente fresco o surgelato. Dovrebbe invece essere limitato il pesce affumicato e quello conservato, come il tonno sott’olio.
- Le uova possono essere consumate sode, in camicia o alla coque.
- Sono assolutamente da evitare i legumi, così come la frutta e verdura cruda o cotta, intere, la frutta secca e la frutta sciroppata.
- Possono essere invece consumati centrifugati di frutta e verdura, che perdono le fibre, patate lesse, e pomodori purché siano stati privati di buccia e semi. Per quanto riguarda i condimenti, privilegiare assolutamente l’olio di oliva, meglio se utilizzato a crudo, ed evitare gli altri come burro panna, margarina, strutto.
Il rischio di occlusione può essere prevenuto evitando la formazione di fecalomi, ossia depositi di feci che restano “bloccati” nel tratto intestinale. A tal fine è importante avere cura della flora batterica intestinale, che quando è in condizioni di efficienza sostiene anche la regolarità intestinale. In questo senso gli integratori alimentari a base di fermenti lattici probiotici possono essere considerati un valido supporto, grazie alla loro azione a favore dell’equilibrio della flora batterica intestinale.